Sferzando le alte scogliere a est, i venti orientali spingono l'umidità salmastra fino ai monti della Barbagia più nascosta, adagiando polvere di finissima salsedine su foglie di stanco lentischio il cui verde resiste testardo al trascorrere del tempo.

E tanto più le folate si rincorrono e si scavalcano in un'incessante caotica scalata verso le vette più elevate tanto più le fredde temperature di alta quota le ostacolano, le comprimono e le respingono al suolo come sconfitte gocce di pioggia.

In questo stesso moto di ascesa impetuosa e rovinosa discesa si riflette l'istinto primordiale di cavalli che sfidandosi si levano maestosi contro il cielo, resistendo alla gravità, per poi abbattere fragorosi zoccoli sulla polverosa terra, scuotendola.